Aveva osato lasciarla e lei, per ripicca, prima lo scorso agosto lo aveva fatto pestare in piazza a Cervignano dal fratello e dal padre e poi lo hanno denunciato per i reati, tanto gravi, quanto completamente inventati, di violenza sessuale aggravata dal fatto che la ragazzina avesse 14 anni, revenge porn, lesioni e minacce. E così un bravo ragazzo del posto - all’epoca dei fatti 17enne, oggi maggiorenne – lo scorso agosto si era ritrovato i Carabinieri alla porta di casa alle 7 del mattino, per effettuare una perquisizione domiciliare e relativo sequestro del suo cellulare, così come disposto dalla Procura per i Minorenni di Trieste. "Le accuse a suo carico erano gravissime e rischiava una pena altissima. Mi ero posto già dei dubbi sulla veridicità di tali accuse, quando ho preso atto di come i genitori si fossero rifiutati di sottoporre la figlia alla visita ginecologica disposta dalle autorità sanitarie dopo la denuncia per violenza sessuale. Dopo le 4 ore di escussione testimoniale (all’interno della caserma dei Carabinieri di Cervignano) della madre della ragazza – cioè, colei che aveva materialmente denunciato – per me era ormai evidente la totale insussistenza delle accuse a carico del mio assistito" - spiega l’Avvocato Riccardo Prisciano - "L’incidente probatorio sulle dichiarazioni della minorenne, da me richiesto e disposto dal GIP, ha definitivamente chiarito i contorni della vicenda. Sono davvero molto soddisfatto, poiché grazie all’attività d’investigazione difensiva svolta, oltre a dimostrare la totale insussistenza delle accuse a carico del mio assistito, sono persino riuscito a chiedere e ad ottenere l’archiviazione di tali accuse: il ché significa che ho evitato che il ragazzo si vedesse permanere a proprio carico per anni un procedimento per reati così gravi, che avrebbero potuto rovinargli per sempre, anche a prescindere da una eventuale successiva assoluzione, la reputazione e le sue legittime aspettative di vita, professionale e sociale".
Sia le indagini effettuate dall’Avv. Riccardo Prisciano, sia le indagini effettuate dai Carabinieri della Stazione di Cervignano, hanno confermato che la ragazzina incitasse il padre ed il fratello al grido di “Ammazzalo! Ammazzalo!”, mentre costoro picchiavano in piazza il povero 17enne, “reo” di essersi fatto vedere in giro con un’altra ragazza dopo aver troncato il rapporto con la 14enne (che poi si è inventata tutto). Ora potrebbero esser costretti a difendersi i famigliari della ragazza: il GIP del Tribunale di Udine dovrà decidere se disporre l’archiviazione oppure l’imputazione coatta a carico del fratello e dei genitori della ragazza per le ipotesi di reato di calunnia aggravata e lesione a minorenne. #studiolegaleprisciano #penalistasempreinpista
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